Rassegna stampa 2011

È il giorno del Certamen.

I più bravi latinisti si sfidano nelle traduzioni

PONTEDERA. Arrivano dai licei di tutta la Toscana. Sono adolescenti specialisti in latino che si sfideranno per contendersi la palma di “miglior traduttore” messa in palio dall’Associazione Italiana di Cultura classica nel “Certamen in ponticulo Herae”. Sono passati 29 anni dalla prima edizione del concorso a premi organizzato appunto dall’Aicc e patrocinato dalla Regione Toscana e dal Provveditorato agli Studi con la collaborazione dell’istituto superiore “XXV Aprile” e della Fondazione Piaggio ma la manifestazione continua ad incantare. Ad affascinare. Una reputazione che il Certamen pontederese ha saputo costruirsi stagione dopo stagione, e che trova riscontro nel numero e nella varietà di provenienze dei partecipanti. Le gare per giovani latinisti si tengono al liceo classico e scientifico di Pontedera stamani dalle 9,15. La premiazione avverrà martedì 31 alle 11 nell’auditorium del museo Piaggio.

Paola Silvi, Il Tirreno, 15 maggio 2011

Sulle orme di Cicerone giovani latinisti in gara.

231 da tutta la Toscana

PONTEDERA. Latino, lingua viva. Né morta, né moribonda. Ne sono convinti i 231 studenti che si sono dati appuntamento ieri mattina al liceo-ginnasio statale “Andrea da Pontedera” per la 29ª edizione del Certamen in ponticulo Herae, concorso organizzato dall’Associazione Italiana di Cultura Classica (Aicc). Una decina di aule occupate e molta partecipazione alla gara di traduzione e interpretazione. “Si sono presentati addirittura 9 ragazzi in più dal Pontormo di Empoli che abbiamo accolto nonostante fossero sprovvisti della preiscrizione”, dice la professoressa Laura Marconcini, presidente dell’Aicc e anima dell’evento. Da Livorno a Borgo San Lorenzo, da Arezzo a Viareggio, per tutti i protagonisti, specialisti in latino, sfidanti a colpi di declinazioni e coniugazioni, è stata “una bella esperienza, da consigliare e da ripetere. Al di là del risultato”. Qualcuno era soddisfatto, qualcun altro ha mollato, ma per tutti, a sorpresa, il latino serve. “Aiuta a ragionare”, azzarda Rebecca Cecconi di Castelfiorentino. “E leggere i testi antichi - le fa eco Martina Piccioli, alunna del Copernico di Prato - insegna a vedere la vita da prospettive nuove. Possiamo rapportare le vicissitudini dei Romani con le nostre. E scoprire che sono lontane ma non diverse”. “Mi piace costruire le frasi - ribadisce Diletta Magretti del “XXV Aprile” pontederese - la ricerca che sta dietro alla traduzione”. Gli studenti sono stati divisi in tre gruppi in base al tipo di liceo frequentato, classico, scientifico e linguistico-pedagogico. E sempre in base a questa distinzione si sono cimentati con passi diversi. Cicerone, l’amore per la patria, il codice civile dell’antica Roma a confronto con Itaca, la terra di Ulisse per il classico, Tito Livio e la prepotenza dei decemviri per lo scientifico ed Eutropio con il paragone fra l’impero romano sotto la guida di Augusto e il modus operandi di Tiberio per il linguistico-pedagogico. Una versione da tradurre in italiano e da commentare. Cinque ore di tempo. Il vocabolario, il foglio e la penna come unici compagni di banco. Alla faccia di tecnologie e cellulari, che dalla super-gara sono stati rigorosamente banditi e lasciati in ceste fuori dalle classi. “Non penso di aver vinto” - ammette Sara Orazzini del “Montale” di Pontedera, mentre cerca il suo telefonino – “ma approfondire la complessità di un testo agevola l’analisi”. Non c’è solo il rosa, rosae. Per questi giovani latinisti in erba riscoprire la lingua di Cicerone significa riscoprire un modo di guardare alle cose oltre alla Sms-mania e agli stereotipi di marca televisiva. “Dà una certa forma mentis”, riassume, tanto per cambiare proprio in latino, Amos Bocelli, dal Liceo Scientifico di Forte dei Marmi e figlio del famoso tenore. “È come rivivere la storia”, aggiungono Federico Ambrosi da Pisa e Leonardo Noci da Pistoia. Finito il lavoro dei ragazzi, inizia quello della commissione esaminatrice. E per stilare la classifica, anonima fino alla mattina stessa della premiazione, in programma il 31 maggio, con i numeri al posto dei nomi, diventeranno allora decisive le sfumature: il significato più calzante, il commento e il titolo richiesto. Ai primi dieci classificati di ogni categoria spetterà un premio in denaro, da un massimo di 500 a un minimo di 100 euro.

Paola Silvi, Il Tirreno, 16 maggio 2011

Se la cultura classica diventa l’occasione

per una sfida agonistica

PONTEDERA. Chi dice che i giovani pensano solo a divertirsi è stato categoricamente smentito ieri mattina. Tra Vespe ed Api d’epoca, alla premiazione del XIX Certamen in ponticulo Herae, la gara di latino che ha visto impegnati 231 studenti provenienti da tutta la Toscana, aleggiavano i fantasmi di Cicerone, Tito Livio ed Eutropio. La sala del museo Piaggio era piena di promettenti latinisti, seduti ad ascoltare le premesse e gli auspici dei professori Paolo Morelli e Laura Marconcini, dell’Associazione italiana di cultura classica. Appena due settimane fa, in una domenica calda e afosa, i ragazzi hanno affrontato una versione da tradurre in italiano e commentare. Gli studenti sono stati divisi in tre gruppi in base al tipo di liceo frequentato, classico, scientifico e linguistico-pedagogico. E sempre in base a questa distinzione si sono cimentati con passi di autori diversi e poi valutati. Da Livorno a Borgo San Lorenzo, da Arezzo a Viareggio, per tutti i protagonisti, duellanti a colpi di declinazioni e coniugazioni, è stato il momento di ricevere i meritati elogi. “Questi giovani, con la loro voglia di approfondire attività che l’immaginario comune ritiene lontane dai soliti interesse adolescenziali, con il loro impegno, hanno dimostrato - ha detto Liviana Canovai, assessore alla cultura del Comune di Pontedera - quanto la cultura classica sia la base per riscoprire le nostre radici, una parte importante della nostra formazione”. Lode allora anche alle lingue cosiddette morte, che concorsi del genere tengono rigorosamente in vita. “Perché è un modo di approcciare al latino diverso dall’ordinario - ha detto Cecilia Robustelli, docente dell’università di Modena e membro dell’Accademia della Crusca - che ci permette di incontrare i valori passati e di farne tesoro per guardare al futuro”. A tutti è stato consegnato un libro-ricordo. I migliori dieci di ogni categoria hanno portato a casa invece un po’ di soldi, da un massimo di 500 euro ad un minimo di 100 per coloro che sono arrivati decimi. E nell’elenco dei virtuosi la scuola con il maggior numero di vincitori è stata il Virgilio di Empoli. Tra i maghi del latino pontederesi Laura Vicino del liceo classico che si è piazzata al nono posto mentre Niccolò Baldelli all’undicesimo nella lista dello scientifico per un lavoro di poco inferiore al decimo classificato.

Paola Silvi, Il Tirreno, 1 Giugno 2011

Certamen “In ponticulo Herae”

Ormai è una tradizione che si consolida quella dei brillanti risultati degli studenti del Liceo di Follonica al Certamen “In ponticulo Herae”, la gara di traduzione e commento di un brano latino che si svolge annualmente a Pontedera, riservata agli studenti del secondo anno e giunta con questa alla sua ventinovesima edizione. Sui circa centoventi partecipanti per la categoria Licei Scientifici, sei gli alunni del nostro Liceo: Andrea Del Dottore, Anita Franceschi, Daniele Maio, Bruno Manganelli, Giorgia Priami e Federico Sartori. Il brano con cui si sono dovuti misurare era tratto dagli Ab Urbe condita libri di Tito Livio, autore non certamente familiare a studenti del secondo anno delle superiori, ma con il quale i ragazzi hanno saputo confrontarsi, tanto da tornare a casa con una segnalazione della giuria per Daniele Maio e con un settimo piazzamento per Andrea Del Dottore. Molto elevato il livello della competizione, secondo quanto affermato in sede di premiazione dal presidente della commissione giudicante, tanto che per il liceo scientifico si è reso necessario aggiungere ai dieci premi previsti anche tre undicesimi ex aequo e quattro segnalazioni. Molto impegnativo, come del resto è di solito, il brano, anche perché in questa competizione si confrontano i migliori studenti della regione; si trattava di un episodio riguardante gli inizi della storia di Roma repubblicana, che vedeva i decemviri incaricati di scrivere le leggi (quelle poi note come Leggi delle XII Tavole) coinvolti in una vicenda di tradimento ed omicidio. Ai ragazzi è stato chiesto di tradurre e di commentare il brano sotto l’aspetto sia storico che linguistico, sintattico, retorico, stilistico, un aspetto questo del commento al quale si erano preparati, oltre che con il loro continuo ed eccellente lavoro scolastico, anche con un apposito corso in orario extra curricolare.

https://www.isufol.net/index.php?option=com_content&view=article&id=174:certamen-in-ponticulo-herae&catid=1:ultime&Itemid=50

(sito dell'Istituto Statale d'Istruzione Superiore Follonica, 3 Giugno 2011)


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